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Tra moglie e marito - 1


di MasterT2
02.02.2020    |    39.653    |    17 9.7
"Cosa che naturalmente dimentico..."
Tra moglie e marito – 1

Racconto ripubblicato.

La scoperta

Mi chiamo Stefano, 28enne, sono sposato con Daniela, coetanea. Viviamo in una bella casa in alto, sulle colline liguri, solitaria tra gli ulivi, di fronte al mare. Insieme a noi vivono i miei genitori, Francesco 58 ed Agnese 54, al piano terra e al terzo piano i miei suoceri, Elvira 55 e Giò 60. Io e Daniela siamo cresciuti praticamente assieme, a Rapallo, I nostri padri sono soci in una ditta edile, le nostre madri intime amiche. Sempre assieme, da ragazzini avevamo sperimentato i primi bacetti, fatto i primi giochini, scoperto le differenze tra maschi e femmine, grattato i primi pruriti, gli eterni fidanzatini. Solo che noi ci consideravamo più fratello e sorella e cercavamo l'anima gemella altrove. Ai tempi del liceo ci perdemmo un po' di vista, facemmo altre conoscenze, vivemmo qualche avventura. Lei incominciò a lavorare in azienda mentre io mi allontanavo per studiare, da buon ligure, ingegneria navale. Sono bravo e non persi tempo, ma tra laurea e tirocinio, o stages, come si chiamano ora, passarono gli anni. Ebbi ancora qualche avventura, mi divertii parecchio scoprendo di essere un vero porcello, ma senza trovare la lei che volevo. Poi venne il lavoro a Genova e il rientro a casa e Daniela. L'avevo persa di vista ragazza spigolosa, tutta braccia e gambe, e me la ritrovai donna morbida e curvacea, aperta, allegra, spiritosa. Rinnovare la nostra vecchia amicizia venne naturale come bere un bicchier d'acqua. Cominciammo a passare assieme tutto il tempo libero apprezzandoci sempre di più a vicenda. Poi un giorno successe. Non so come me la ritrovai tra le braccia, la sua bocca sulla mia, un bacio che firmò l'inizio. Improvvisamente capii, era lei la donna che volevo, che avevo cercato dappertutto. Era stata sempre lì ed era libera. Sopratutto anche lei mi voleva, lo stesso bacio le aveva confermato i sui sospetti, ero io quello che amava! Fu come sturare una bottiglia di champagne. Tutto quello che sentivamo l'uno per l'altro venne fuori come un vino spumeggiante. Tutto quello che non ci eravamo mai detti in tutti quegli anni. Quando annunciammo in casa che ci saremmo sposati fu festa grande. I nostri padri rispolverarono subito il progetto di una casa multifamiliare dove avremmo potuto essere vicini. All'improvviso avevamo fretta. Stranamente, nonostante la volessi brutalmente, avevo accettato la sua richiesta di aspettare. Non perchè lei non volesse, lo avrebbe fatto in qualsiasi momento, ma voleva che quel giorno fosse davvero speciale. Nell'attesa esploravamo e godevamo pienamente dei nostri corpi con tanti baci e carezze, languide masturbazioni e torride sessioni orali, tutto meno che metterglielo dentro. Avevo messo spesso la mia cappella all'entrata della sua fichetta bagnata e fremente, spennellandola dal buchino fino al piccolo clito tutto scappucciato, clito che premevo sull'occhiolino gocciolante del mio uccello, spesso le avevo sborrato tra le cosce, sborra che lei si spalmava dappertutto godendone pazzamente, leccandosi poi le dita ridendo, segnale per me di cominciare a ripulirla con la lingua. Insomma facevamo una bella coppia e il matrimonio non fece altro che rinforzare il nostro legame. Non vi dico la mia sorpresa quando, la prima notte di nozze, in un bungalow norvegese, mi ritrovai ad infilare l'uccello in una fica vergine! Era il suo regalo di nozze. Non aveva voluto dirmelo proprio per farmi una sorpresa. E si che aveva avuto un sacco di ragazzi, ma nessuno con cui fosse valsa la pena! Io avevo dato per scontate le sue esperienze e non mi disturbava l'idea, anzi, mi faceva piacere che avesse scelto me dopo aver provato altri, che mi avesse eletto primo della classe. Lo stesso per le mie precedenti esperienze. Era contenta che il suo uomo sapesse cosa fare col suo corpo e che avessi scelto lei per essere la madre dei miei figli, la compagna del resto della mia vita. Naturalmente furono giorni di sesso puro, finalmente potevamo sfogare tutte le nostre voglie.Il no non esisteva nel suo vocabolario sessuale. Era, allora come adesso, sempre pronta a fare quualsiasi cosa le chiedessi e allo stesso tempo a chiedere che le sue curiosità o fantasie fossero esaudite. L'ultimo giorno mi chiese di farglielo provare nel buchino! Voleva tornare a casa completamente donna, completamente mia. E con questa donna al mio fianco mi incamminai verso il futuro.

Un lungo passo avanti ed eccoci al nostro racconto. Il nostro rapporto è sempre al massimo, unico neo una gravidanza non portata a termine che ha rallentato il raggiungimento del nostro obbiettivo famigliare,ma non certo il nostro desiderio l'uno dell'altro. Causa la situazione economica, sono in cassa integrazione e, anche se riesco a fare qualche giornata in azienda, sono spesso a casa, specialmente al mattino. A casa solo, un po' annoiato. A questo aggiungi un filmino porno prestato da un amico, sì che l'avevo preso per vederlo con Daniela ma la noia era tanta, ed ecco pronta la ricetta per un disastro. E sì, un disastro. Cosa pensate possa accadere se mentre ti guardi il suddetto filmino su di una bella tv a grande schermo, stravaccato nudo sul divano con l'uccello duro in mano, smanettando con gusto mentre due belle signore si danno da fare nelle rispettive fiche con lingue e vibratori, entrasse vostra madre? Che sfiga direte voi! E se insieme a lei ci fosse anche vostra suocera? Appunto, disastro! E non posso neanche coprirmi, far finta di niente, sono nudo come un verme. la porta si apre di fianco e in un colpo d'occhio si vede tutto, inequivocabilmente. Inoltre non le ho sentite entrare tanto ero preso! Sono le loro grida a richiamarmi!
“Stefano! Ma cosa fai?”
“Oohh, mio Dio!”
Beccato, senza appello! La mano stretta sull'uccello scappellato me le sono trovate lì, bocca aperta ed occhi spalancati! Prima che possa dire una parola, starnazzando come oche, prendono la porta e spariscono lasciandomi completamente scioccato e ammosciato, il filmino dimenticato. Che posso fare ora? Cosa avrei detto quando le avessi viste di nuovo? Come avrei potuto guardarle in faccia? Va beh, in fin dei conti era solo una sega. Daniela si sarebbe fatta una risata quando sua madre glielo avesse detto. Nessun problema da quella parte. Era la figura fatta con loro. E se lo dicevano ai mariti? Mio padre e mio suocero? Da uomo ad uomo sono sicuro non gliene sarebbe fregato niente, ma l'essersi fatto beccare nel bel mezzo del peccato, imperdonabile! Mi avrebbero sfottuto per il resto della mia vita. Meglio correre ai ripari e cercare di salvare la frittata! Mi vesto, pettino, assumo quell'aria da bravo ragazzo che mi è solita, e vado a Canossa. Prima la genitrice.
Naturalmente la becco nella sua cucina, il suo regno!
“Mamma, scusa per prima, io..”
Mi ignora, resta voltata. Mi avvicino, la prendo per le spalle e la bacio sul collo.
“Perdonami mamma!”
Stavolta si gira e mi guarda negli occhi, vedo tristezza, preoccupazione.
“Non sono io che ti devo perdonare, hai una moglie! Oh Stefano, come puoi fare certe cose! Non sei mica più un ragazzino! Che vergogna con Elvira”
“Lo so mammina, ma sai, un po' la noia, un po' il filmino, mi sono lasciato andare!”
“Ecco, il filmino, proprio questo non lo capisco! Hai una moglie bellissima, vi volete bene, oddio non avrete mica dei problemi spero!”
“No, mamma no! Nessun problema. Il filmino poi dovevamo vederlo assieme. Solo che non sono riuscito a resistere alla curiosità. Solo un incidente.”
“Io e tuo padre siamo insieme da trent'anni e non abbiamo bisogno di guardare certe cose!”
“Non c'è mica niente di male mamma! Sai, tanto per stuzzicare l'appetito!”
“E alla vostra età aveta già bisogno di stuzzichi? Cosa farete tra qualche anno?”
“Mamma, non ne abbiamo 'bisogno'. E' che ci piace trovare nuovi spunti, nuove idee, insomma..!”
“Perchè, voi certe cose le fate anche?”
“Mamma, se non si fanno tra marito e moglie? Con chi dovremmo farlo?”
“Stefano, mi meraviglio di te! Ed io che credevo di averti educato bene! Certe cose le fanno i pervertiti e le donnacce!”
“Mamma, perdonami ma non sono daccordo con te. Secondo te se papà avesse qualche grillo per la testa, preferiresti si facesse l'amante? E' così che succede sai, le mogli non li soddisfano e loro cercano da un'altra parte.”
“Beh, per fortuna tuo padre è un brav'uomo lui. Non ha certe idee per la testa lui! Ci vogliamo bene e dopo trent'anni facciamo ancora l'amore come persone normali, noi!”
“Sono felice per voi mamma! Sarò io che mi sono traviato per strada! Per fortuna Daniela la pensa come me!”
“Va bene. Incidente chiuso! Ma sarà meglio che vai a scusarti con Elvira! Sono sicura ci è rimasta malissimo. Poi le parlerò anch'io, ma meglio se lo fai prima tu. Vai su!”
Finalmente mi sorride. Una scombussolata ai capelli e mi spedisce con una pacca sul sedere. Riassumo l'aria contrita e salgo al terzo piano. Mia suocera è seduta in salotto.
“Mamma! Mamma Elvira! Posso?”
“Toh, il fedifrago! Cosa c'è?”
“Volevo scusarmi per prima, mamma Elvira.”
“Non è certo con me che devi scusarti. E' a tua moglie che hai mancato di rispetto! Appena sposati e già a cercare distrazioni. Tutti uguali voi uomini! Ed io che pensavo tu fossi un bravo ragazzo!”
“Mamma, guarda che non c'è nessuna mancanza di rispetto. In fin dei conti il filmino dovevamo guardarlo assieme. Solo che mi annoiavo e allora non ho resistito alla tentazione. Sai com'è!”
“No, non lo so com'è! E tu fai vedere quelle porcherie a tua moglie? Poverina, ti deve proprio voler bene lei!”
“Mamma, scusa ma non ci sono porcherie nel film. Solo sano sesso, come si fa tra sposi! Daniela si diverte a guardarli. Insomma, ci divertiamo assieme! Magari prendiamo qualche ideuzza.”
“Vorresti dirmi che tu e mia figlia fate quelle cose? Daniela è una brava ragazza, certe cose fattele fare dalle donnacce!”
“Mamma! Vorresti dirmi che dovrei andarmi a divertire con qualcun'altra invece di godere con mia moglie? Noi non la pensiamo così. Pensiamo che tra marito e moglie bisogni essere capaci di dare e chiedere tutto, senza riserve e senza inibizioni. Tra me e Daniela non ci sono inibizioni o voglie represse di nessun tipo!”
“Discorsi da filosofo del menga! Mi ricordi quelli del '68 che predicavano amore libero e sesso senza limiti! Dove sono adesso? Finiti tutti drogati o infetti di aids.”
“Mamma, io sono venuto a scusarmi per essermi fatto vedere in una situazione poco consona ad un genero, anche se, in fin dei conti ero in casa mia. Non sono certo venuto per discutere le mie scelte in fatto di sesso. Mie e di mia moglie, tua figlia, che le condivide in pieno. Di nuovo, mi spiace di averti messo in imbarazzo, ti voglio bene e ti rispetto e ancor di più amo e rispetto mia moglie e vorrei considerare chiuso l'incidente. Naturalmente hai tutti i diritti di fare quello che vuoi.”
Sulla sua faccia era passata rabbia, stupore, curiosità e sfida! Mi guarda come per dirmi:”Va bene, come vuoi. Vedremo se stasera sarai ancora così sicuro di te stesso!” Esco piuttosto indispettito. Non pensavo mia suocera fosse così ottusa. Una vera talebana! Scommetto che che un vero orgasmo non l'aveva mai provato! Poverina! Mi vesto ed esco. Uscendo metto dentro la testa da mia madre.
“Mamma, esco!”
“Va bene! Sei andato da Elvira?”
“Si, ma lei non è comprensiva come te!”
“Si, si, la conosco. Poi le parlo io.”
“Ma, meglio che aspetti un po'. Mi sa che ha un diavolo per cappello.”
Mamma si fa una risatina, mi rifila uno scappellotto e me ne vado. Che giornata del cavolo!
Per evitare complicazioni la sera passo a prendere Daniela.
“Amore, sei venuto a prendermi!Grazie!”
“Ti devo parlare, prima di tornare a casa!”
“E' successo qualcosa?”
“Ho combinato un mezzo casino. Niente di realmente grave, ma tua madre non l'ha presa per il verso giusto!”
Le racconto tutto per filo e per segno, compresa la conversazione con Elvira. Come mi aspettavo Daniela scoppia in una sonora risata!
“Amore! Solo tu puoi farti beccare col coso in mano e da tutte e due assieme per giunta! Non ti preoccupare per la mamma! Per lei il sesso è un grosso tabù. Mi sono sempre chiesta come avessero fatto a farmi. Luci spente e sono sicura solo posizione canonica. Non ho mai sentito un gemito da mia madre. Solo i grugniti di mio padre! Due o tre volte la settimana, extra al sabato, ma una roba veloce. Non penso mia madre abbia mai goduto. Almeno non ultimamente! Siamo molto fortunati sai. Ce ne sono così tanti come loro! E tua madre?”
“Beh, lei per lo meno ha capito anche se mi sa che anche loro non siano certo dei libertini. Adesso che mi ci fai pensare, non credo proprio di averli mai sentiti fare sesso. Però so che quando ero piccolo e a volte zompavo nel lettone, li trovavo tutti nudi! Mi sembra già un grosso punto a loro favore!”
“Ma dimmi un po': il filmino dello scandalo, da dove arriva?”
“Me lo ha dato Renzo, quel mio nuovo collega. Siamo entrati un po' in confidenza visto che siamo gli unici un po' più giovani là dentro. Sai, quello con quella mogliettina bionda, Lucia. Dai che lo conosci!”
“Si, mi ricordo, moro coi capelli ricci, un bel ragazzo!”
“Va bene, toccato! Comunque me lo ha dato lui. Mi ha fatto capire che a loro piace fare qualche passo sopra le righe ogni tanto. Sai, gli piacerebbe conoscerci meglio, magari uscire assieme qualche volta1 Te ne avevo parlato no!”
“Si, si mi ricordo. Questo però prima della cassa integrazione. E prima che ti passase un filmino porno. In fin dei conti, a parte i vecchi compagni di scuola, non è che abbiamo un gran giro di amicizie da queste parti. Di dove sono?”
“Lui è genovese, lei veneta. L'avrò vista un paio di volte ma è davvero carina.”
“Più di me?”
“Amore, lo sai che ti amo e che nessuna potrà mai essere come te. Ciò non toglie nulla al fatto che sia carina!”
“Tanto lo sai che non sono realmente gelosa. Mi piace pungolarti ogni tanto. Mi basta il tuo amore. Se poi razzoli un po' in giro non c'è niente di male. Ti amo tanto che sono disposta a condividerti con il resto del mondo.”
“Ecco la mia Daniela! Io non ho il coraggio né la forza di condividerti, ma ti amo tanto che sei libera di fare quello che vuoi sempre che io sia al tuo fianco!”
Cosa può succedere dopo frasi del genere? Esatto. Ci baciammo avidamente e avremmo anche scopato sul posto se non fossimo stati in pubblico. Ora di tornare a casa ed affrontare la strega.
Come tutte le sere, appena rientrata, Daniela fa un salto a salutare la madre. Stavolta rientra a casa con gli occhi lucidi di allegria ed un'aria sorniona e birichina allo stesso tempo!”
“Avevi ragione. Non l'ha presa proprio bene! Ed ora credo ce l'abbia anche con me. Prima l'ho lasciata sfogarsi e poi le ho detto che le avrei prestato il filmino che magari poteva vedere tutto quello che si era persa nella sua vita. Povera mamma! Sono stata un po' cattiva. Poi mi farò perdonare, ma ora meglio lasciarla cuocere nel suo brodo. La conosco bene. Ci rimuginerà sopra tutta la notte e domani vedrà le cose per il verso giusto. Quello che ci rimetterà sarà papà. Stasera si preannuncia un forte mal di testa, perciò nada!”
“Amore, quando ti ci metti sei proprio fantastica. Cosa si mangia stasera?”
“Beh, per farti perdonare, me la dovrai mangiare, la patatina, per almeno due orgasmi. Poi, per dessert ti darò tutta la panna che troverò nel cannolo che mangerò io!”
“Mi sembra un'ottima cenetta. E per antipasto?”
“Che ne dici di una leccata al fiorellino?”
“Come potrei rifiutare un'offerta del genere.”
“Allora fammi fare la doccia e prepara il filmino.”
“Il filmino è già pronto, ricordi? Che ne dici se vengo a lavarti la schiena?”
E' il nostro gioco preferito. Stuzzicarci il più possibile sino a che uno dei due non crolla e chiede pietà. E allora scopiamo o altro, qualsiasi cosa ci prenda in quel momento. Usciamo dalla doccia già eccitatissimi. Sarà dura. Ci sediamo sul divano con gli accappatoi aperti e diamo il via al film. Guardiamo, commentiamo, non stiamo fermi un momento. Lei ha il sesto senso che la informa quando la mia eccitazione ha raggiunto il livello di guardia. A quel punto smette e si occupa di qualcos'altro. Riesce a mantenermi ad un passo dall'orgasmo a suo piacimento. Problema che io non ho. Lei ha di solito un'infinità di piccoli orgasmi, non più di una scossa elettrica, preludio dell'orgasmo finale, a volte più di uno, che corona la nostra serata. Il film è piacevole. Non una delle solite patacche. Ha una trama ben congegnata e gli attori oltre a far bene sesso, riescono anche a scambiarsi battute. Molto ben fatto per un film italiano. In poche parole si tratta di una coppia che ne conquista un'altra più giovane. Ci sono tutti gli intrecci. Prima le due coppie da sole, poi si conoscono, poi gli uomini fanno i porci assieme con una collega di lavoro mentre le rispettive mogli scoprono i piaceri del dildo e dello strap. Quando decidono di uscire assieme, sono tutti d'accordo. Il finale è molto lungo. Le due donne si danno da fare mentre gli uomini guardano ma, ecco la sorpresa, quando questi si avvicinano le donne chiedono di fare un po' di spettacolo per loro. I due uomini fanno i timidi ma poi ecco un'ottima scena di sesso gay. Mi aspetto la scena anale, dove le due donne intervengono e se lo prendono loro nel culo. L'ultima parte è composta da un puzzle di scene. Inquadrature di pochi secondi dove tutte le combinazioni possibli ed immaginabili sono inquadrate. Tutte le bocche, i culi, le fiche vengono infilati e sborrati da tutti in ogni variante e posizione. Un film veramente ben fatto. Daniela mi ha tenuto in bilico fino alla fine ed ora si china su di me e in quattro succhiate mi libera della sborra ribollente. Poi si mette a pecora ordinandomi di darmi da fare. Inginocchiato dietro di lei la lecco per bene, dal clito al culo, soffermandomi su ogni piega, ogni anfratto, succhiando ogni lembo di pelle. Daniela gode scuotendosi tutta, finalmente gemendo, incitandomi a non smettere. Prima di lei non avevo mai incontrato donne che riuscissero ad avere orgasmi a ripetizione. Non parlo degli orgasmini, parlo di veri orgasmi, anche squassanti. Daniela gode, e poi ancora. Il muscolo della lingua mi si sta irrigidendo, ma non mollo. Daniela si gira buttandomi le braccia al collo e baciandomi avidamente. Ha le labbra gelate ed è pallidissima. Dev'essere l'effetto del sangue che si concentra là sotto, tra le sue cosce. La sua fica bollente si chiude come un guanto attorno al mio cazzo. E' appoggiata al divano, ma si è ancorata con le braccia al mio collo e con le gambe alla mia schiena. Cerca di ribattere colpo su colpo alle mie spinte, ai miei affondi dentro di lei. Appena comincia a perdere il ritmo so che è pronta, sta per venire. Mi fermassi addesso sarebbe capace di farmi del male. Ho provato una volta a farlo e mi ha piantato le unghie nella schiena mordendomi a sangue una spalla. Ho ancora i segni. Invece aumento la velocità, la sua testa si piega all'indietro e la sua bocca si apre in un urlo prima silenzioso e poi acuto, sempre più acuto mentre mi stringe forte a sé. Le chiudo la bocca con la mia e spingo ancora a fondo dentro di lei ormai scossa dagli spasmi. Una, due volte e anch'io vengo riempiendola di crema calda. Due coccole e finalmente andiamo a cena, ma prima ogni promessa è debito e Daniela si accoccola sulla mia bocca facendo colare nella mia bocca tutta la sborra che le avevo depositato in fondo alla fica. Pensai alla faccia di sua madre se ci avesse visti e quasi soffocai!
Avevamo fatto tardi. Cena leggera poi un po' di internet e la ragiunsi a letto.
“Sai, stasera la faccenda con mia madre deve avermi lasciato più eccitata di quello che pensassi. E quel film è davvero interessante.”
“Pensi ancora di farglielo vedere?”
“Perchè no? Sono sicura che non lo farebbe mai vedere a mio padre, ma anche se lo guardasse da sola, magari si scioglierebbe un pochino.”
“Dici che non ne ha mai visto?”
“Mia madre? Ma se quando vede un film d'amore, se c'è qualcosa di più di un bacio chiude gli occhi. Magari sogna di esserci lei tra le braccia del protagonista, comunque ha sempre mugugnato quando ci sono scene con un po' di nudo. Beato mio padre che si guarda lo sport in camera e se ne va a dormire. Sì, un filmino così sono sicura che la sconvolgerebbe!! E tua madre? Cosa pensi che farebbe?”
“Di sicuro lo guarda. Poi penso che però lo riguarderebbe con mio padre. E' sempre stata molto curiosa. Forse forse, qualche voglietta si sveglierebbe e chissà, potrebbe anche decidere di togliersela.”
“Allora le dai il beneficio del dubbio?”
“Beh, in fin dei conti dicono che assomiglio a lei e a me il sesso piace! Tu piuttosto? Da quale dei tuoi hai preso?”
“Un grande mistero, magari c'è una pecora nera in famiglia di cui nessuno parla! Stefano, pensi che il tuo collega ti abbia dato il film per lanciarti qualche messaggio?”
“Sono sicuro di si! Non mi ha mai nascosto di amare la trasgressione e tu gli hai fatto una grande impressione!”
“Non esserne tanto sicuro. Potresti essere tu ad avergli fatto impressione! Interessato?”
“A Renzo oppure al fatto di espandere i nostri orizzonti? E tu?”
“Rimango dell'idea che sia interessato a te. La parte del film dove i due si fanno è sottolineata molto bene. Per me il messaggio è lì. Si, sarei incuriosita di vederti far sesso con un'altro uomo!”
“Davvero? Non me lo avevi mai detto! Certo che voi donne avete tutte una cosa per i gay!”
“Non era mai capitato di parlarne. Guarda che a noi non piace vedere i gay, ci piace vedere due uomini che giocano tra di loro. Non è la stessa cosa. Ti eccita più vedere due donne etero che lesbicano o due lesbiche che fanno lo stesso?”
“Sapendolo, di sicuro due donne. Daccordo, hai ragione tu! Pago pegno!”
“Bene, sono ancora eccitata! Cosa ne diresti di una visita al mio buchino? Però veloce che sono stanca! Anzi, dovrai proprio fare tutto tu!”
Così dicendo si sistema a pancia sotto, le braccia sotto il cuscino, le gambe dritte, rilassate, come se dormisse. OK, devo guadagnarmelo. Scosto il lenzuolo scoprendola e comincio con un lungo massaggio dal collo ai reni, dai piedi alle cosce. Man mano che risalgo le scosto le cosce accedendo così alla sua vulva, sempre caldissima e umida. La sfioro solo, quasi ignorandola. Poi le natiche. Mi piace da matti massaggiargliele, impastarle come facessi la pizza. Scoprire il buchetto nascosto lì in mezzo e sfiorarlo sempre più frequentemente fino a dedicarmici completamente. Ora sono in ginocchio dietro do lei, in mezzo all sue gambe aperte. Tengo le chiappe spostate con le dita di una mano e con l'altra raccolgo i succhi che colano dalla sua fica ormai fradicia e li spalmo sul buchino lavorandolo con le dita che spingo dentro bagnate da quei dolci succhi. Nessun segno di vita da parte sua. Il buchino mi accoglie completamente rilassato. Mi abbasso per portare la mia lingua al suo cospetto. Occorre inchinarsi a sua maestà il buco del culo. Rispettarlo. Lo lecco spingendo la lingua, cercando di infilarla dentro il suo sfintere cedevole. Finalmente sento un leggero fremito. Approfitto per leccarla lungo la spacca letteralmente gocciolante. Prendo il gel che teniamo sul comodino e me lo spalmo abbondantemente poi ne metto anche sul suo buchetto. La frescura è l'avvertimento che sto per incularla. Mi accomodo dietro e sopra di lei, quella posizione non è il meglio per infilarlo tra le chiappe, devo lavorarci un po'. Mi alzo sulle punte dei piedi, appoggiato su di un braccio, con l'altra mano continuo ad esporre il buchetto. La parte più difficile è puntarlo. Trovo la misura giusta e la cappella si avvicina alla rosetta che si socchiude come un bocciolo alla sua spinta. Ancora la posizione la mantiene più chiusa. Sono dentro parzialmente. Nessun movimento ma non riesce a noscondere un certo tremore. Appoggio anche l'altra mano e spingo lentamente ma con forza. Cede e sono dentro. Le chiudo le gambe e appoggio le ginocchia ai lati delle cosce, mi impadronisco dei suoi fianchi e do' il via alle danze. Una cosa veloce ha detto! Ci provo ma non è facile. Mi fa penare per un po' poi decide di aiutarmi e spinge il culo in alto. Giusto quel tanto che posso cominciare a spingere agiatamente. Adesso sì che ci siamo!. Mi appoggio sui talloni e via col tango. Il suo sfintere mi avvolge come un guanto, completamente adattato al mio cazzo. Una delle sue mani si è lentamente portata tra le sue cosce per stimolare il clito, ma non manca di sfiorarmi le palle. E' strano scopare così, senza un gemito da parte sua, solo i brividi che la percorrono e lo sfiorare delle sue dita mi dicono che è lì con me, che c'è, che partecipa, che gode! Eccola, sento le strette del suo sfintere farsi più erratiche e poi si irrigidisce, la sua mano mi afferra le palle singendosele contro. Il suo orgasmo da il via al mio. Lo spingo dentro un'ultima volta ed apro il rubiletto. Dentro nel profondo le fiotto la mia sborrata. Poi mi sfilo e mi adagio accanto a lei. Non si è più mossa. “Grazie amore” sussurra, e si addormenta.

Passano un paio di giorni senza che succeda niente. Io evito mia suocera che non fa niente per incontrarmi, mia madre non torna sul discorso e ciò che più mi premeva, né mio padre, né mio suocero, danno segno di coinvolgimento nella questione. Il sesso con mia moglie continua nel segno della varietà e della tranquillità. La quiete prima della tempesta. Sono in giardino a raccogliere un po' di foglie, tagliare un po' d'erba mentre mi godo il sole primaverile con solo un paio di pantaloncini addosso. Sento una presenza e vedo mia suocera che mi guarda. Mi sorride e si avvicina.
“Stefano caro, finalmente ti trovo. Mi stai evitando vero? Hai ragione, sono stata davvero ingiusta. Pace?”
“Mamma Elvira, io pensavo non ti facesse piacere vedermi. Magari pensi che sto traviando Daniela.”
“No caro. Ho avuto tempo di pensare, sei tu che mi devi perdonare. Sai, la mia generazione, specie nelle famiglie di provincia, è cresciuta con tutti questi tabù sul sesso, così difficili da togliere. Tra chiesa e società ci hanno davvero fatto il lavaggio del cervello. Riconosco che voi siete cresciuti e fate parte di un mondo che si evolve differentemente. Avete una visione differente del mondo e del sesso. Sono contenta che tu e Daniela riusciate a darvi piacere. Mi piacerebbe capire di più del vostro mondo, cosa lo fa funzionare, come riuscite ad apprezzare cose che fanno parte di tutto ciò che è generalmente considerato peccaminoso.”
“Mamma, io il perchè non te lo so dire. La psicologa è Daniela. So solo che tra di noi non esiste niente di cui non possiamo parlare, nessuna curiosità che non possiamo soddisfare. I nostri corpi sono il nostro tempio. Ricordati che siamo cresciuti assieme, abbiamo fatto tutti quei giochini che fanno i bambini, poi quelli dei ragazzi, degli adolescenti. Siamo sempre stati due culi in un paio di braghe. Fra di noi esiste un legame totale che comprende amore, si, ma anche amicizia e complicità. Il sesso tra noi ha le stese carrateristiche. Noi siamo allo stesso tempo marito e moglie, amici fraterni e amanti sfrenati. Ho reso l'idea?”
“Si, caro si, adesso capisco cosa cercavi di dirmi, ma io ero troppo chiusa per capire. Allora, perdoni alla tua seconda mamma?”
Così dicendo mi appoggia una mano sul petto, le sue dita muovendosi leggermentra tra la mia peluria.
“Certo mamma, non chiedo di meglio. Anche se penso che non ci sia niente da perdonare. Sono sempre io quello che è uscito dal seminato.”
“Oh Stefano. Se mi ci fai pensare arrosisco ancora. Sai, non capita tutti i giorni ad una signora di trovare il genero nudo che si diverte da solo!”
“Ecco! Adesso ti riconosco. L'Elvira allegra e sempre pronta alla battuta spiritosa. Tranquilla, io e Daniela ci amiamo, tanto. Hei, magari riusciamo a contagiarvi!”
“Spiritoso! Stuzzicare il can che dorme! Va a finire che ti morde sai!”
Mi becco una tirata ai peli mentre mi lancia un'occhiataccia, di quelle che vogliono dire esattamente il contrario e se ne va ridacchiando con l'aria sognante. Ummmm, devo ricordare a Daniela la storia del film. Magari ci sbagliavamo. Poco dopo, in casa, faccio per prendere il dvd dal player, ma non lo trovo. Chiederò a Daniela. Cosa che naturalmente dimentico. Il mistero del dvd viene comunque risolto l'indomani. Ero lì seduto al computer che arriva mia madre col famoso dvd in mano. Forse pensava che fossi fuori, ma fece buon viso a cattiva sorte. Al mio sguardo interrogativo mi rispose:
“Ti ho riportato il film. Ero proprio curiosa di vedere cos'à causato tanto baccano. Beh, qualche idea la può stimolare, specie a dei ragazzi come voi!”
Dovreste vedere com'è arrossita. Non l'avevo mai vista imbarazzata in tutta la sua vita. Mamma era sempre in controllo.
“E papà cosa dice? Si è stimolato?”
“Stefano! Sei matto? Vuoi che faccia vedere sta roba a tuo padre? Chissà poi che idee si mette in testa!”
“Mamma, le stesse idee che ti sei messa in testa tu noo? Visto che lo fate da trent'anni, se non vi siete fatti di corna, sarete tutti e due sulla stessa lunghezza d'onda.”
“Ma quali corna! Scherzi? Tuo padre è il mio uomo e non ho mai avuto nessuna idea di farmi un'amante. E se lui l'avesse fatto sono sicura che me ne sarei accorta. Sai, mi sono sempre considerata una moglie contenta. Mio marito mi rispetta, mi ama, anche dopo trent'anni continua a cercarmi a letto. E ora mi rendo conto che esiste un mondo di cui ho sempre sentito parlare e ho sempre associato a perversione e peccato. Un mondo che ora, voi, mi state esponendo come un mondo di piaceri per tutti e mi rendo conto che in tutti quest anni, io non ho mai provato certi piaceri. Ho sempre pensato che le scene dei film romantici fossero esagerate, che non poteva essere vero provare certe passioni e se sì, che fossero per gente malata, senza rispetto per sé stessi e il partner. Che il piacere per una buona moglie fosse quello di soddisfare il proprio marito accontentandosi di quei pochi momenti in cui sei particolarmente ricettiva e la sensazione, quando fai l'amore, è particolarmente soddisfacente. Ma voi state sconvolgendo tutto ciò su cui ho basato la mia vita. Mi dite che voi queste cose le fate e che le trovate particolarmente piacevoli, che ne godete addirittura. Me le fate addirittura vedere! Oddio Stefano, sono così confusa! Sento come se dentro di me ci sia un grande vuoto. Sai, quello che facevi da solo l'altro giorno, è l'unica cosa 'diversa' che ho fatto con tuo padre. Come potrei fargli vedere una cosa del genere. Mi vergognerei a morte!”
“Mamma, ecco, l'hai detto tu. Siete assieme da trent'anni, fate l'amore da trent'anni, gli hai dato un figlio e ancora ti vergogni di lui! Devi vincerla questa vergogna! Dici che lui è il tuo uomo eppure non gli hai mai dato quei piaceri che gli spettano e che, sono sicuro sarebbe prontissimo a ricambiare. Come dici tu, papà è un brav'uomo, non ha grilli per la testa e si accontenta della sua scopatina canonica, felice che tu non abbia sempre mal di testa come tante altre mogli. Non pensi che se una sera provassi a cambiare posizione, a dare qualche bacio più appassionato, a lasciarti scappare un gemito, troverebbe qualcosa da dire? Certo, ne sarebbe piacevolmente sorpreso!”
“Oddio Stefano! Parlare col proprio figlio di queste cose. Chissà cosa penserai!”
“Mamma, cosa vuoi che pensi. Mi fa piacere che tu lo faccia, che ti senti di poterlo fare. Ti voglio bene e farei qualsiasi cosa per farti felice. Io non mi vergogno a parlare di sesso, nemmeno con mia madre, perchè lo vivo in modo libero e aperto! Dai, visto che sono tuo figlio ci dev'essere dentro di te una fiammella che è lì in attesa di essere ravvivata. Dimmi, quand'eri ragazza, ne avevi voglia? Ti toccavi magari? Non avevi amichetti o amichette con cui fare esperimenti?”
“Oohh Stefano, a cosa mi fai pensare, cosa mi fai dire! Era considerato un peccato grave sai? Ti dicevano che avresti perso la vista e ti sarebbero nati bambini deformi o stupidi. Chi avrebbe voluto certe responsabilità, Certo si giocava alla casa, ai dottori, ci si guardava solo perchè la mamma o il dottore lo faceva. Certo qualcuno lo faceva con malizia. E quando si cominciò a sentire certe voglie, certe sensazioni quando ci lavavamo, si pregava. Questo ci avevano insegnato. Era il demonio che ci tentava. Solo dopo sposate avremmo potuto sfogare certi pruriti! Era così bello i primi tempi. Tuo padre non ne aveva mai abbastanza. Lo facevamo almeno tre volte per notte!! Tua nonna diceva che era assatanato! E a me piaceva sai. Sentirlo così eccitato per me, così desideroso di prendermi, mi faceva sentire in cima al mondo e provavo piacere. Non certo quegli orgasmi di cui si parla tanto, ma una sorta di piacere sopratutto cerebrale. L'unico che conosco tesoro! Poi col tempo ci siamo calmati, ma ancora ora quando sento le altre donne lamentarsi che i mariti le trascurano, io gongolo perchè penso io no, mio marito mi vuole ancora, mi desidera!”
“E allora mamma, datti una mossa. Non ti dico trasformati in Cicciolina dal mattino alla sera, ma una cosina per volta coinvolgi papà in qualche esperimento, e sopratutto cerca il tuo piacere. Ne hai diritto!”
“ E chi sarebbe questa Cicciolina?”
“Mammaaaa!! Ma è quella porno attrice che è persino diventata deputato! Non te la ricordi?”
“Ha si, quella! Girava vestita di bianco con la coroncina in testa e le tette di fuori vero? E vorresti che andassi in giro con le tette di fuori?”
“Mamma, non far finta di non capire! Lo devi fare con papà no! Te le avrà pur viste le tette qualche volta no! E poi, con le tette che hai, anche se le mostrassi in giro, sono sicura non si lamenterebbe nessuno!”
“Davvero pensi che ho delle belle tette? Stefano, non guardarmi come madre, pensi che sia una bella donna? Che gli uomini mi guarderebbero?”
“Mamma, sei una donna molto attraente. Non solo hai delle belle tette, hai anche un culo che attira gli sguardi. Lo vedo sai come ti guardano. Uomini e anche donne! Basta che scodinzoli un po' e te li trovi tutti dietro come cagnolini! Ma non vedi come ti guarda papà quando dici che è ora di andare a letto?”
“Davvero? Come mi guarda? Come un cane che annusa l'osso?”
“Esatto, proprio così! Ha già in mente cosa l'aspetta poi in quel letto! Bella calda e pronta, solo per lui!”
“Stefano, non essere volgare! Scusa caro! Vedi, ci ricado sempre. Ma non sò se mi hai capito! Quelle cose, quelle cose come nel film, io non le ho mai fatte, non saprei, ho paura. E se poi non mi piace? E se lo faccio male? Magari lo disgusto!”
“Beh, potresti riguardare il film! Certo che quello che ci vorrebbe sarebbe la possibilità di far pratica, qualcuno di cui ti fidi, che non ti giudicherebbe male, sempre disponibile, pronto a discutere le cose nei particolari. Qualcuno che non ti tradirebbe mai!”
“Stefano, mi stai suggerendo di cercarmi un'amante? Un'amante per imparare a far sesso? E' quello che fanno vero? Quelle che lasciano il marito dopo una vita assieme? Si accorgono di tutto quello che non hanno avuto e cercano di rifarsi, con un'altro? Perchè non hanno il coraggio di mettersi indiscussione col proprio uomo? Non lo farei mai Stefano. Mi odierei anche se, magari fisicamente, provassi tutto il piacere del mondo. Io amo tuo padre, magari non è un amore trascendentale, una passione infernale, ma lo amo semplicemente, dolcemente e non farei mai a meno di lui.”
“Mi fa piacere sentirtelo dire. Ma io non pensavo ad un'amante. Dopo che ne ho fatto il profilo mi sono reso conto che c'è una sola persona a cui si adatta!”
“Chi?”
“Non prenderla male mamma, non fraintendermi. L'unica persona che sia adatta a quel ruolo, mamma, sono io!”
“Stefano, ma sei impazzito! Ed io che mi stavo confidando con te!”
“Mammina ti prego. Non era mia intenzione. Ci sono arrivato tardi! Ma pensaci bene. Chi ti ama più di me? Di chi ti potresti fidare, aprirti e lasciarti andare come hai fatto ora? Chi sarebbe sempre a tua disposizione senza tradirti o avere secondi fini? Grazie a Dio ho una moglie meravigliosa capace di capire e sono sicuro che approverebbe e magari potrebbe esserti d'aiuto anche lei.”
“Stefano! Mi stai dicendo che faresti sesso con tua madre e che lo diresti a tua moglie? Per me sei davvero impazzito. Certi discorsi devono averti dato volta al cervello. Ed è tutta colpa mia. Ho cominciato io la discussione.”
“No mamma, no, non sono pazzo. Anzi lucidissimo. Pensaci bene. Non c'è nessuna fretta. Non andiamo da nessuna parte! E si, certo che lo direi a mia moglie! Come potrei nasconderglielo. Ti ho detto che condividiamo tutto. Nel bene e nel male! Nel dolore e nel piacere!!”
“E' stata una conversazione interessante figliolo. Mi darà davvero molto da pensare. Non pensi male di me vero?”
“Mamma, e come potrei. Ti ho detto che ti voglio bene. Davvero, qualsiasi cosa ti giri per la testa, sai che io sono qui e ci sarò sempre. Considerami oltre ad un figlio, anche il tuo migliore amico!”

Certo che se n'era fatta di strada da quella sfortunata mattina. Sfortunata? Ma!! La sera racconto a Daniela della mia conversazione con la madre e le ricordo che, forse, l'ora di farle vedere il filmino era arrivata. Anzi, me ne faccio anche un paio di copie per ogni evenienza. E avrei potuto restituirlo. Chissà poi perchè me ne preoccupo tanto. In internet avrei potuto scaricare qualsiasi cosa ritenessi opportuno. Ma, quel film è proprio ben fatto.
Passai un altro giorno tranquillo. L'ultimo! E il giorno, presto al mattino, ecco arrivare mia madre. Daniela era appena uscita. Pensierosa ma col passo sicuro di chi aveva raggiunto una decisione.
“Hai già prlato con Daniela?”
“Di cosa mamma?”
“Della nostra conversazione dell'altro giorno.”
“No, ancora no. Non mi sembrava il caso visto che si trattava solo di teorie!”
“Grazie, sei sempre molto considerato. Ho deciso sai! Ieri sera eravamo a letto e tuo padre mi è venuto vicino, da dietro come al solito. Mi ha abbracciata toccandomi un seno e mi ha baciata dietro l'orecchio. Sa che mi piace. E' il suo modo di chiedermi se voglio far l'amore. Mi sono girata e ci siamo baciati, mentre lui mi toccava un po lì. Mi è venuto sopra e dopo neanche dieci minuti aveva già finito. Ed io? Ho sentito qualcosina, piacevole si, però vaga mentre lui si muoveva dentro di me, qualcosa che provava ad accendersi senza riuscirci. Poi in bagno, mentre mi lavavo, ho pensato che non l'avevo nemmeno toccato! Che era una vita che non lo toccavo. Che forse mi sarebbe piaciuto toccarlo. Lo facevo da giovane quando passavamo un sacco di tempo a baciarci ed accarezzarci. Ma adesso non lo facciamo più. E allora ho pensato che sì, avevi ragione tu. Mio Dio Stefano, spero il signore mi perdonerà, ma sì, hai ragione, è vero! A chi altro posso rivolgermi. Non mi stavi prendendo in giro vero Stefano? Sarebbe uno scherzo orribile.”
“No mamma, nessuno scherzo. Ti voglio bene! Puoi chiedermi qualsiasi cosa.”
“E allora facciamolo Stefano! Oddio l'ho detto! Si', tesoro! Credo di essere pronta, ma ti prego, sii paziente! Ricordati che sono una vecchia signora, dimentica che sono tua madre!”
“Signora sì, vecchia mai! E non voglio dimenticare che sei mia madre! Renderà il tutto molto più eccitante mamma!”
“Ma mi fa sentire così degenere, pervertita! Quale madre si rivolge al figlio per imparare a far sesso?”
“Spero riuscirò a farti sentire solo tanto porcella! Ma è vero. Di solito sono le madri che lo insegnano ai figli! Ma vedrai che non te lo farò pesare!”
“Davvero? E questa dove l'hai sentita?”
“Sono statistiche mamma. In tutto il mondo, meno quello cristiano naturalmente, il sesso si insegna in famiglia. Per millenni tutte le culture si sono sviluppate con i giovani che imparavano in casa. Un tema molto appassionante! Allora? Pronta?”
“Dio mi aiuti, sì, sono pronta! Ma, vuoi cominciare adesso? Qui?”
“Perchè no? Un posto vale l'altro. E' ancora presto per portarti a letto. Andremo piano piano, come se fossimo due ragazzini! Prima bisogna cominciare col liberarti da alcuni complessi basici. Per esempio bisogna essere capaci mostrarsi nudi, senza complessi, appunto. Liberalmente e sensualmente. Tutte le donne sono naturalmente sensuali, devi solo liberarti di quella esagerata pudicizia che ti è stata inculcata. Il corpo nudo è bello. Guardarlo e farsi guardare è bello, eccitante.”
“Stefano, vuoi che mi spogli? Oddio, mi vergogno Stefano! Non mi sono mai spogliata di fronte ad un'uomo! Tuo padre mi trova già a letto e le luci le spegniamo. Qualche volta che non le ha spente e mi ha guardata, mi sono vergognata tantissimo! E lui che rideva e mi diceva che ero bellissima. Sei sicuro che mi debba spogliare? Sono vecchia!”
“Mammina, basta scuse! Sei bellissima. Solo al pensiero di vederti nuda mi eccita già. Guarda, comincio io! Guarda che effetto mi fai e sei ancora vestita.”
“Madonna Santa Stefano! Ma, ma è già tutto duro! Non sapevo l'avessi così bello! E grande!”
“Dai, adesso tocca a te! Sto morendo dalla voglia di vederti nuda!”
“Va bene, ci provo! Ma cosa fai ? Ti tocchi?”
“E' perchè sono troppo eccitato. Hai mai visto un uomo toccarsi? Lo faccio perchè sei eccitantissima mentre ti spogli.”
“Te l'ho detto che quando eravamo giovani glielo facevo. Ma non l'ho mai visto farlo. Non mi guardare così, mi metti in imbarazzo!”
“Mamma, sei bellissima, hai due tette meravigliose! Vedi che ti stai eccitando anche tu, hai i capezzoli duri! Dai, levati la gonna, girati fatti vedere tutta! Dio che bella che sei. Un culo da morirci sopra! Aspetta che mi siedo o mi viene un colpo! Vienimi più vicino, apri un po' di più le gambe! Oddio mamma quanto ho sognato questo momento! Tu non sai quante volte mi sono masturbato per aver visto il gonfiore della tua fica nel costume da bagno. Ed ora sei qui davanti a me e posso guardartela tutta. Che meraviglia mamma!”
“Stefano mi fai sentire in imbarazzo. Ti devi proprio toccare così?”
“Si dice segare mamma! Mi sto segando davanti a te perchè sei troppo bella. Vedi io non sono in imbarazzo nel toccarmi intimamente, di farti vedere quanto mi ecciti. Ora cammina un po' avanti e indietro, girati, curvati a raccogliere qualcosa, brava, ti devi abituare a comportarti normalmente anche se sei nuda. Qualsiasi uomo sarebbe incantato ed eccitato. Quando ti muovi devi ricordartelo sempre. Il tuo corpo nudo eccita, è eccitante e devi mostrarlo con naturalezza mantenendo la tua femminilità, quelle movenze morbide che mostrano, offrono! Allora? Cosa senti a farti vedere nuda da me, a mostrarmi tutto il tuo corpo, anche quei posti che non hai mai mostrato a nessuno, a vedere che mi hai eccitato?”
“Io, io credo di essere eccitata anch'io. Non so, non ricordo di essermi mai sentita così. Ho un nodo allo stomaco e un fuoco lì in basso!”
“La fica mamma. Si chiama fica! Hai la fica in fiamme. Vieni qui, toccatela. Sei bagnata vero? Lo vedi? Sei eccitatata. Farti vedere tutta nuda da tuo figlio ti eccita. Far vedere la fica a tuo figlio ti eccita. E se sei eccitata hai voglia di godere. Vieni, siediti qui accanto a me. Tranquilla. Per ora non ti toccherò ancora anche se mi prudono le mani. Il primo orgasmo devi procurartelo da sola. Devi cominciare a conoscere il tuo corpo prima di consegnarlo in mano a qualcun'altro. Dai, pensa a quando ti toccavi da ragazzina. Anche se era proibito, sono sicuro che qualche volta l'hai fatto! Brava, così. Chiudi pure gli occhi ma devi ricordarti che io sono qui a guardarti. Ti stai masturbando mamma, di fronte a tuo figlio! Stropiccia quelle tette, strizzati i capezzoli. La fica mamma, strofinala, apri bene le gambe, fammela vedere tutta aperta, con le tue dita dentro. Preferisci le dita dentro o preferisci strofinartela e stuzzicarti il grilletto? Il grilletto mamma e' lì sopra, lì dove senti quelle scosse quando lo tocchi. Senti, si, lì. Strofinalo un po'. Bello vero? Era una vita che non lo facevi vero? Adesso pensa che anch'io mi sto masturbando mentre ti guardo, mentre la tua mano ti sta dando piacere, ti fa godere davanti ai miei occhi. Sei bellissima mamma! Godi per me, fatti vedere!”
Il mio incitamento le faceva perdere le ultime inibizioni. Ormai è li che sente montare l'orgasmo, i fianchi che ondeggiano, le dita che fregano, che frugano. Riesco a malapena a trattenermi.
“Oddio Stefano, oddio! Si, si, che bello! Lo sento, si, oddio, oddio, oddio. Non ci credo. Oddioooo!
Si, ci sono, siiiiii, Stefano guardami, godo Stefano, godoooooo!!!”
Mi avvicino a lei mentre l'orgasmo la squassa e poso dolcemente mie labbra sulle sue. Apre gli occhi, mi sorride tra uno spasmo e l'altro. Poi la sua lingua si fa sentire tra le mie labbra e allora ci baciamo avidamente mentre il suo corpo ancora trema. L'accaezzo dolcemente. Finalmente tocco il suo seno, il suo ventre, le mie dita giocano col suo cespuglio. Si rilassa, si calma.
“Stefano, non avrei mai pensato si potesse provare qualcosa del genere. Se me lo dicevano non ci avrei creduto. Pensavo che le storie di orgasmi fossere solo per vendere romanzi. E anche un po' pensavo che forse io non ero destinata per provare certe cose. Mi vergogno ancora, ma sono contenta.”
“Mamma, nessuna donna dovrebbe essere negata il piacere che merita. E questo è solo l'inizio.”
“Solo l'inizio. Mio Dio, vuoi farmi morire di piacere allora? E tu? Tu non hai goduto vero?”
“Nesuno è mai morto di piacere. E non sono io il soggetto sotto cura. A farmi godere avrai tempo! A meno che tu non voglia guardare mentre mi masturbo. Vuoi? Hai detto che l'hai fatto a papà, ma lo hai mai guardato?”
“Hai ragione, lo facevo mentre ci baciavamo e non l'ho mai guardato. Poi sentivo la sua roba sulla mano.”
“Sborra mamma. Sborra, sperma, crema ma non roba! Vuoi vedermi sborrare mamma?”
“Oddio, sì Stefano, mi piacerebbe vederti.... sborrare! Posso toccarmi ancora mentre ti guardo?”
“Certo. Mai chiedere il permesso. Fai quello che ti senti. Se ti eccita guardarmi, niente di meglio di un bel ditalino. Ecco, guarda. Sarà veloce perchè sono eccitatissimo!
Segarselo di fronte alla mamma che ti guarda masturbandosi e troppo eccitante. Mi sistemo in modo che possa vedere bene, e me lo sego lentamente, facendole vedere bene la cappella che esce dalla mano, scoperta, e si gonfia quando la mano risale per poi sparire nuovamente. Con l'altra mano mi massaggio i testicoli, sopratutto per farle vedere che anche loro erano da stimolare. Poi aumento la velocità e preparandomi a spruzzare.
“Mamma, ecco, guarda, ci sono! Guarda mamma, guarda come sborro!”
“Ooohh siii caro, ti vedo!! Vedo tutta la tua sborra che spruzza! Stefano, amore, godo ancoraaa!!”
Aspetto un attimo che smaltisca l'orgasmo e poi le chiedo di familiarizzarsi col mio sperma.
“Mamma, hai mai osservato la sborra? Toccata, assaggiata? Vieni, Guarda la mia sborrata qui sul mio stomaco. Toccala con un dito. Dai, prendine un pochino e assaggiala.
“Stefano, devo proprio? La tocco solo quando mi lavo. E' viscida ed ha un odore strano!”
“Mamma, è il seme del tuo uomo. Tu ami tutto di lui, il suo seme ancora di più! E' una grandissima prova d'amore e ti da un grande senso di potere di dominio sul tuo partner. Ora puoi assaggiare la mia, mamma. Dai, prova. Basta solo una goccina.”
“Beh, non è cattiva! Ha un gusto strano ma piacevole. Un po' insipida direi!”
“Bene, per la prima volta va bene così. Certo che calda è meglio!”
“Calda?”
“Si mamma, quando la bevi direttamenta dalla fonte! Ma lo faremo un'altra volta. Allora? Cosa pensi adesso?”
“Primo che sono una gran porca! Poi che sono qui tutta nuda con mio figlio nudo e abbiamo appena goduto una di fronte all'altro e che mi è piaciuto da matti! Se poi penso che tu dirai tutto a tua moglie e che dovrò guardarla in faccia, credo che mi sentirò male! Tu cosa pensi?”
“Che c'è speranza, tanta! Sono felice mamma! La tua fiducia mi sta dando qualcosa che non avrei mai creduto di poter provare. Una grande libidine che sento corrisposta anche se magari non lo sai. Si, non vedo l'ora di dirlo a Daniela! Si ecciterà da matti e vorrà far l'amore subito. E tu sarai lì con noi quando lo faremo.”
“Come sarò lì con voi!”
“In senso figurativo, mamma. Anche se tra un po' ti inviteremo nel nostro letto. Sempre se vorrai naturalmente!”
“Eccoti che fai pensare! Meglio prendere tutto passo a passo, mentre viene. Se penso a quello che probabilmente faremo, mi ribolle il sangue. Stefano, hai aperto la scatola di Pandora. O forse è meglio dire la fica di Pandora?”
“Spero proprio che tu abbia ragione! La fica di Pandora suona interessante! Sei pronta a godere ancora?”
“Ancora? Ma è tardissimo. Magari Elvira mi starà cercando!”
“E tu pensi che sia meglio chiacchierare con Elvira che godere con me?”
“Va bene! Non c'è competizione e poi la mia fica mi sta dicendo che vuole godere ancora! Cosa devo fare?”
“Comportati naturalmente! Ora ti bacerò e ti accarezzerò dappertutto e tu lo farai a me. Ti farò godere con le mani!”
“Ed io lo faccio a te? Una bella sega dalla mamma? Che figlio porcello che ho. Vediamo un po' st'uccello! Questa è una cosa che sapevo fare ricordi? Ma fare una sega a mio figlio. Stefano, mi stai portando alla perdizione!”
“Si mamma! Voglio tenerti per mano fino a che ti sentirai libera di vivere la tua sessualità. Baciami ora!”
Come due fidanzatini cominciamo a baciarci dolcemente ma poi sempre più a fondo, le lingue avvinghiate. Le mie mane l'accarezzano dappertutto, giocano coi suoi seni, pizzicandole i grossi capezzoli irrigiditi, strappandole i primi gemiti. La sua mano cerca il mio uccello e lo stringe cominciando poi una lenta sega. Stavolta cercherò di non venire. Stasera dovrò soddisfare Daniela. Mi dedico alla sua fica. Com'è calda e bagnata e sensibile! Non è ancora abituata ad essere stimolata così attivamente, la mia mano cerca il suo clito. E' piccolo ma super sensibile. Come lo tocco mi scatta come una molla. La tengo stretta e la bacio ancora più ardentemente, soffocando i suoi mugolii. Col pollice ben bagnato nei suoi succhi, spingo sul suo clito sfregandolo delicatamente e contemporaneamente spingo due dita dentro di lei. Si stacca dalla mia bocca e comincia a gemere forte.!
“Oohhh Stefano, cosa mi stai facendo? Siiii, continua, così sii, è troppo bello. Stefano, siiii Stefano, mi fai godere ancora! Mio Dio siiii, godo, godooooo!!”
Continuo quel delicato massaggio fino a che si rilassa. La bacio l'ultima volta e mi alzo.
“E tu tesoro? Non vuoi che la mamma ti faccia sborrare ancora?”
“Si mamma, non c'è niente che mi piacerebbe di più! Ma stasera devo pensare anche a Daniela.”
“Hai ragione, non ci avevo pensato. Sono egoista vero?”
“No, è normale. Io ho fatto godere te e tu vuoi ricambiare.”
“Va bene, allora vado a preparare il pranzo. Una bella frittata, che ne dici?”

… continua

Ragazzi ho bisogno del vostro input, mi sa che questo andrà per le lunghe. Cosa ne dite? Ne vale la pena? Scrivete a [email protected] vi aspetto tutti specie se amanti del buon sesso in famiglia!
Master T.
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